Povero Alfano, conta meno della Santanchè. Già in precedenza avevamo scritto di Alfano, definendolo “un segretario che non è di un partito che non c’è”. Adesso che il nano di Arcore decide di tornare a candidarsi premier, il povero Alfano, anziché presentare le dimissioni da segretario del PDL, dichiara tra le lacrime che gliel’ha chiesto lui. Che brutta cosa vivere un’intera vita da servi, provo un sincero senso di pena per quest’uomo senza spessore, senza capacità, che ha rinunciato ad avere un pensiero libero e un po’ di dignità.